PMT_01 - PRODUZIONE LATTE CRUDO

            SCHEDA DI PRESENTAZIONE SINTETICA DEL TOOL PMT_01 RELATIVO AL PRODOTTO LATTE CRUDO BOVINO

Il PMT_01 è un tool informatico che permette il calcolo degli impatti ambientali potenziali della filiera di produzione del latte crudo bovino, al fine di migliorare l’efficienza dell’intera filiera.


In particolare lo strumento consente: il calcolo dell’impronta ambientale di prodotto in conformità con la metodologia PEF (Product Environmental Footprint) promossa dalla Commissione Europea e il confronto multi-criterio con una azienda di riferimento (benchmark ambientale).
Il tool si propone come uno strumento di lavoro operativo e gestionale di semplice utilizzo. Le finalità di natura economica sono legate alla riduzione dei tempi e quindi i costi connessi all’implementazione di valutazioni ambientali di prodotto, con approccio a ciclo di vita.

OBIETTIVO DEL TOOL

Il tool PMT_01 può essere utilizzato per finalità di certificazione da parte di ente terzo indipendente dell'impatto prodotto dall'azienda agricola analizzata nella produzione di latte crudo bovino, così come per effettuare valutazioni interne (monitoraggio degli impatti ambientali potenziali negli anni).

INTRODUZIONE

La Commissione europea, attraverso un programma di sperimentazione chiamato Product Environmental Footprint (PEF) iniziato nel 2013, sta sperimentando un metodo europeo per la valutazione delle performance ambientali di prodotti (beni e servizi). Il metodo è stato pubblicato nel “Communication Building the Single Market for Green Products” e con la raccomandazione agli stati membri del “9 aprile 2013 relativa a relativa all'uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni” (Commissione europea, 2013a, 2013b).
Nel giugno del 2014 la Commissione europea ha approvato il gruppo pilota incaricato di sviluppare le regole di categoria di prodotto in ambito lattiero caseario (Product Environmental Footprint Category Rules for dairy products – PEFCR for dairy products). Il gruppo di lavoro è costituito da: European Dairy Association (EDA), ACTALIA, the Alliance for Beverege Cartons and the Environment (ACE), l’Agenzia francese per la gestione energetica ed ambientale (ADEME), BEL group, French Commissariat General au Developpement Durable (CGDD), Constantia Flexibles, Cooperative Laitiere de la Sevre (CLS), Centre National Interprofessionnel de l’Economie Laitiere & Association de la Transformation Laitiere Francaise (CNIEL/ATLA), Danone, Deutsches Milchkontor (DMK), the European Container Glass Federation (FEVE), Fonterra, FrieslandCampina, the International Dairy Federation (IDF), Institut francais de l’elevage (IDELE), REWE Group e Quantis.
Il progetto pilota è terminato nei primi mesi del 2018 con l’approvazione della Commissione europea della PEFCR relativa ai prodotti lattiero caseari.


CATEGORIE DI IMPATTO ANALIZZATE

Di seguito le categorie di impatto analizzate tramite il metodo ILCD 2011 Midpoint+ EU27 2010 equal weighting (versione 1.0.9) (European Commission, 2012):
×            Cambiamenti climatici;
×            Riduzione dello strato di ozono;
×            Ecotossicità – acqua dolce;
×            Tossicità per gli esseri umani – effetti cancerogeni;
×            Tossicità per gli esseri umani – effetti non cancerogeni;
×            Particolato/ smog provocato dalle emissioni di sostanze inorganiche;
×            Radiazione ionizzante HH;
×            Radiazione ionizzante E (interim);
×            Formazione di ozono fotochimico;
×            Acidificazione;
×            Eutrofizzazione – terrestre;
×            Eutrofizzazione – di acqua dolce;
×            Eutrofizzazione – marina;
×            Impoverimento delle risorse – acqua;
×            Impoverimento delle risorse – minerali, fossili;
×            Utilizzo del territorio.

LIMITI DEL TOOL

Durante lo studio sono stati identificati alcune limitazioni, alcune delle quali caratteristiche dei prodotti lattiero caseari, di seguito elencate:

×            La valutazione degli impatti generati dall’impianto di digestione anaerobica più cogeneratore e l’allocazione degli impatti tra l’energia elettrica, il calore e il digestato prodotto è stata effettuata tramite considerazioni del Politecnico di Milano (allocazione del 100% degli impatti all’energia elettrica) – non sono presenti indicazioni in merito sul documento PEFCR. Interpretazioni diverse possono variare in modo sensibile il risultato finale (es. allocazione su base exergetica).
×            I database utilizzati non sempre sono allineati metodologicamente (es. emissioni generate nella produzione di foraggi, emissioni di metalli pesanti, regole di allocazione sul fine vita, etc.).
×            Le emissioni relative al fine vita dei materiali non sono stati valutati con la formula proposta dalla PEF, questo perché i database utilizzati nell’analisi non sono ancora allineati metodologicamente al metodo proposto dalla Commissione europea.
×            Alcuni metodi per la valutazione di emissioni dirette (come emissioni da fosforo, metalli pesanti e impoverimento delle risorse di acqua) non sono ben specificati nella PEFCR pertanto sono stati valutati tramite metodi riconosciuti, scelti dal Politecnico di Milano. Utilizzo di metodi diversi potrebbe far variare in modo significativo i risultati.
×            I risultati relativi alle categorie di impatto “radiazione ionizzante HH” e “radiazione ionizzante E” provengono dalla produzione di energia nucleare. L’asimmetria tra i dati LCI provenienti dai vari database utilizzati richiede cautela nell’interpretazione dei risultati.
×            Gli impatti ambientali valutati nell’analisi non includono tutti gli aspetti ambientali, quali: rumore, perdita della biodiversità, etc.
×            Ci sono dei potenziali disallineamenti tra i database secondari utilizzati per i dati LCI (es. l’ammontare di metalli pesanti emessi nella produzione di foraggi) e i fattori di normalizzazione (es. l’ammontare complessivo metalli pesanti emessi in suolo o in acqua considerati per il calcolo del fattore di normalizzazione della tossicità per gli esseri umani), pertanto i risultati della normalizzazione devono essere valutati con attenzione.
×            I risultati della normalizzazione non sempre evidenziano correttamente le principali categorie di impatto, pertanto i risultati della normalizzazione devono essere valutati con cura.
×            Gli impatti a lungo termine (es. dopo i 100 anni) non sono trattati coerentemente tra le categorie di impatto, ad esempio: viene data più importanza alla tossicità degli esseri umani e all’ecotossicità rispetto ai cambiamenti climatici.
×            Gli impatti associati alle infrastrutture, viaggi di andata e ritorno dei mezzi, acqua sanitaria, etc. non sono stati considerati in modo coerente tra le fasi del ciclo di vita e/o nei dataset delle banche dati; gli impatti associati potrebbero essere sottostimati.
×            Il modello utilizzato per la deforestazione relativa alla produzione di alimenti e materiali presenta una elevata incertezza, pertanto potrebbero essere sottostimati gli impatti associati ai prodotti utilizzati nell’analisi, quali ad esempio: soia, carta e cartone, etc.
×            Il cambio di uso del suolo non è allineato con le indicazioni presenti nella PEF Guide (European Commission, 2014) a causa dell’inapplicabilità del metodo proposto (questo aspetto è sotto revisione da parte del Technical Advisory Board della PEF).
×            Lo studio riporta una elevata incertezza nella stima delle emissioni associate ai prodotti a causa: dei metodi di allocazione, alla qualità e completezza delle banche dati ed alle categorie di impatto.
×            I risultati della valutazione non prevedono impatti sugli endpoint di categoria, eccedenza delle soglie, margini di sicurezza o rischi.

CAMPO DI APPLICAZIONE DEL TOOL

UNITA' FUNZIONALE E FLUSSO DI RIFERIMENTO

L'unità funzionale e il flusso di riferimento utilizzato nel tool: 1 kg di Fat and Protein Corrected Milk (FPCM) - 1 kg di latte crudo normalizzato in base al contenuto di grassi e proteine.

CONFINI DEL SISTEMA

I confini del sistema prevedono un approccio dalla culla al cancello dell'azienda agricola.

Tabella 1. Attività incluse nelle fasi principali del ciclo di vita
Fasi del ciclo di vita
Attività
01. Produzione del latte crudo bovino
Produzione delle razioni alimentari (inclusi i fertilizzanti, l’acqua di irrigazione e la trasformazione del suolo, etc.).
Produzione del latte (incluse le emissioni enteriche, da gestione delle deiezioni, etc.).

I principali input e output relativi alla produzione del latte crudo bovino possono essere riassunti nel modo seguente:
Input
×            razioni alimentari (foraggi, mangimi, concentrati);
×            fertilizzanti e pesticidi;
×            liquame e letame;
×            carburante per i macchinari;
×            energia per la mungitura;
×            acqua.

   Output
×            latte crudo;
×            animali vivi destinati alla macellazione o venduti (es. vitelli);
×            liquame e letame;
×            energia rinnovabile;
×            emissioni enteriche;
×            emissioni da gestione delle deiezioni;
×            emissioni legate all’applicazione delle deiezioni come fertilizzante organico;
×            emissioni legate all’applicazione dei fertilizzanti minerali e dei pesticidi.


ESCLUSIONI

I processi elencati nella seguente tabella sono stati esclusi dai confini del sistema, in base alle indicazioni riportate nella PEFCR (The European Dairy Association, 2018).

Tabella 2. Processi esclusi.
Processi esclusi dallo studio
Giustificazioni
Esclusione delle perdite di gas refrigerante in azienda agricola.
Non sono state valutate perdite di gas refrigerante in azienda agricola a causa della mancanza di dati e in base alle indicazioni della PEFCR.
Sequestro di anidride carbonica delle piante.
Approccio conservativo.
Sequestro di carbonio (CO2) nel suolo.
Indicazioni della PEFCR.

Pubblicazioni scientifiche relative al tool

Il presente tool è stato pubblicato dalla rivista scientifica Science of Total Environment nel 2018. Per maggiori informazioni consultare l'articolo: Famiglietti, J., Guerci, M., Proserpio, C., Ravaglia, P., Motta, M., 2018. Development and testing of the Product Environmental Footprint Milk Tool: a comprehensive LCA tool for Dairy products Science of the Total Environment Research Paper. Sci. Total Environ. 648, 1614–1626.  doi:10.1016/j.scitotenv.2018.08.142

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